Effetti indiretti del virus in Africa

Nigrizia, il mensile dell’Africa e del mondo nero, in un articolo di ottobre porta alla luce i preoccupanti effetti indiretti del Covid-19 in Africa.

I dati sui contagi relativi al continente africano sembrano dirci che l’impatto diretto del Covid è meno violento del previsto. Sud Africa, Marocco, Egitto, Nigeria ed Algeria sono tra i paesi più colpiti.

Ma nei paesi africani il numero di tamponi non è elevato, la gestione dei dati è ancora debole, in generale la capacità di diagnosi è molto più bassa rispetto al resto del mondo.

Uno studio pubblicato su Lancet prevede nei prossimi cinque anni un aumento di morti per Hiv, tubercolosi e malaria, perché molti farmaci e vaccini non sono stati distribuiti per il blocco dei voli internazionali o per altre restrizioni ai movimenti interni.

Ancora oggi i casi di mortalità sono perlopiù legati ad altre malattie infettive piuttosto che al Covid-19.

In particolare un articolo pubblicato il 6 Agosto 2020 su Lancet prevede i potenziali effetti delle morti da Hiv e di nuove infezioni nell’Africa Sub-sahariana.

Un altro articolo pubblicato il 21 Settembre 2020 prevede che, nella peggiore delle ipotesi, la riduzione del controllo della malaria in Africa, correlata al COVID-19, potrebbe quasi raddoppiare la mortalità per malaria nel 2020 e potenzialmente portare ad aumenti ancora maggiori negli anni successivi. In assenza di vaccini il rischio di trasmissione di malaria è altissimo. L’epidemia ha ridotto i casi di ospedalizzazione per grave malaria e gli interventi degli operatori sanitari sono diminuiti a causa delle restrizioni di movimento.

Come sottolinea Putoto, di Medici con l’Africa Cuamm, si ipotizza l’aumento del 60% della mortalità materna, del 23% della malnutrizione, del 10-20% della mortalità da tubercolosi, del 30% delle vittime di malaria, del 5-10% di morti per Hiv.

In Africa le persone hanno cominciato ad utilizzare sempre meno le strutture sanitarie, per paura di contagiarsi e le donne partoriscono in casa, con il rischio di complicanze non gestibili.

Bisogna tener conto di un bilanciamento tra misure di controllo dirette al Covid-19, con altre sfide inerenti alla salute pubblica in generale. Se i risultati delle misure di contenimento dei contagi in Europa si sono rivelate abbastanza positive, altrettanto non si può dire per quanto riguarda la situazione nel continente africano.

Occorre una risposta globale a questa crisi, che modifichi le priorità per la salute di ogni paese.

Giada Alagic

NIGRIZIA N.10 – OTTOBRE 2020 – L’ONDA LUNGA DEL CONTAGIO, LE RICADUTE IN AFRICA

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