Servizio militare e civile a confronto: che sia il secondo la cenerentola di una fiaba senza lieto fine?

Lo scorso 17 febbraio è scaduto il bando per poter presentare la propria candidatura ad uno dei 3.553 progetti che si realizzeranno tra il 2021 e il 2022 su tutto il territorio nazionale e all’estero, facenti parte del programma del Servizio Civile Universale. In particolare, nel comune di Forlì, sono tre i progetti e 35 i posti riservati a coloro che andranno ad occuparsi di settori quali scuola, biblioteche, Musei ed altri luoghi culturali della città.

Prima di addentrarci nel cuore del discorso, è bene fare una piccola introduzione: che cos’è e come nasce il Servizio Civile Universale? 

Per chi non lo sapesse, il Servizio Civile venne introdotto in Italia nel 1972 come servizio allo Stato, in alternativa alla leva militare obbligatoria. Solo nel 2000 venne approvata la sospensione della leva (avvenuta per la prima volta nel 2005) e l’anno successivo venne fondato il Servizio Civile Nazionale – oggi definito “universale”- giacché aperto a tutti i giovani di età compresa tra i 18 e 28 anni, donne incluse. 

A dimostrazione dell’effettiva necessità di un impegno diverso da quello militare da parte della comunità, sia in termini di risorse che di attività, e dell’effettiva volontà collettiva di apportare il proprio contributo, dal 2001 al 2015 sono stati finanziati ben 34.593 progetti, realizzati da 349.066 volontari. Parlare di volontari, tuttavia, non è propriamente esatto: è previsto, infatti, un assegno mensile che varia in base alla durata del progetto e al monte ore settimanale richiesto, al quale si andrebbero ad aggiungere altre indennità, nel caso in cui questo si svolgesse all’estero. 

Fin qui non sembrano esservi particolari criticità, tutt’altro: l’idea che lo Stato si avvalga, dietro ricompensa, di giovani del e nel suo territorio (cittadini UE e non), affinché questi contribuiscano alla “difesa non armata e nonviolenta della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica” (d. lgs. 6 marzo 2017, n. 40), è sia risultato che strumento di quel progresso culturale, auspicato da enti come il Centro Pace e non solo, per realizzare una società sempre più pacifica e solidale.

Il problema sorge una volta comparate le finanze statali messe a disposizione, rispettivamente per il SCU e l’apparato militare. Il divario lascia l’amaro in bocca, soprattutto se si pensa a come le priorità del paese siano cambiate da un anno a questa parte. Infatti, secondo i dati pubblicati da Milex, per la difesa militare la spesa pubblica per il 2020 è stata di € 26,3 miliardi, mentre per il servizio finalizzato alla “difesa non armata e nonviolenta” verranno destinati 300 milioni per il 2021, altrettanti per il 2022 e 97,5 milioni per il 2023. Da ciò si evince non solo che per l’anno corrente di servizio civile sono state previsti solo l’ 1.14 % circa degli stanziamenti destinati nell’anno precedente alle spese per la difesa militare; ma che, al tempo stesso, il budget destinato al SCU diminuirà negli anni a venire, nonostante il numero delle candidature per potervi prendere parte ammontino attualmente a 125.268 per soli 55.793 posti disponibili. (Pugliese 2021)

Non si può negare che l’Italia, in quanto membro delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e della Nato, sia tenuta a mettere a disposizione ingenti risorse per operazioni militari internazionali, che si protraggono ormai  da anni. Esempi sono le missioni ancora in corso in Kosovo, Turchia, Afghanistan e Somalia, secondo i dati riscontrabili nel sito dell’Esercito italiano. Per quanto riguarda le operazioni nazionali, queste riguardano “attività di controllo del territorio in concorso con le autorità civili, nelle Operazioni ‘Strade Sicure’ ”, oltre al “soccorso alle popolazioni colpite da pubbliche calamità e per esigenze di pubblica utilità”. Il covid19 è una di queste.

Eppure, citando Pasquale Pugliese – da anni impegnato nel Movimento Nonviolento e fondatore della Scuola di Pace – ci si chiede: “quali difese, per quali minacce?”. La pandemia ha contribuito ad aprire gli occhi della popolazione di fronte a quelle che sembrano essere scelte mal calibrate, rispetto alle difficoltà che attualmente ci affliggono, non solo in quanto cittadini italiani, ma di esseri umani. 

Oggi sono di altra natura le problematiche che colpiscono la popolazione italiana nel quotidiano. Oltre alla pandemia, che ha radicalmente mutato il nostro stile di vita e il modo di percepirlo e di apprezzarlo – evidenziando le gravi conseguenze derivanti dai continui tagli alla sanità e all’istruzione – si pensi alle sfide poste dal cambiamento climatico con la sua graduale irreversibilità e alle minacce di “carattere culturale” e sociale. 

Secondo l’inchiesta “MORI: The Perils of Perception” condotta da Ipsos nel 2020, l’Italia sarebbe all’ottavo posto (su ben 32 paesi sotto osservazione) per distorsione della percezione della realtà. In particolar modo,  incidenti stradali, terrorismo, conflitti ed omicidi sono ritenuti tra le principali cause di morte nella nazione, sebbene i numeri non lo confermino. Questa visione, dovuta sia all’ignoranza, che al continuo bombardamento mediatico, alimenta e diffonde diffidenza e non può esservi pace laddove non vi sia fiducia nel prossimo. Per non parlare delle disuguaglianze economiche, che costituiscono uno dei fattori principali alla base delle minacce all’ordine pubblico. (Pasquale 2021)

Ampliando lo sguardo a tutta la popolazione mondiale, emerge che errori di valutazione come quelli riportati, non sono un problema prettamente italiano, bensì globale. 

Si tratta di questioni che non trovano risposta nell’apparato militare, quindi “se queste sono le minacce, è giunto il momento di ridefinire – culturalmente, politicamente ed economicamente – il concetto di difesa”. (Pasquale 2021)


Rebecca Marchegiani

Fonti

Servizio Civile Universale

https://pasqualepugliese.wordpress.com/2021/02/27/quale-difesa-per-quali-minacce-note-sul-servizio-civile-escludente-anziche-universale/ (fonte principale)

https://perils.ipsos.com/

http://presidenza.governo.it/AmministrazioneTrasparente/Pagamenti/Dati_pagamenti/index.html

https://valori.it/tagli-sanita-aumento-spese-militari/#:~:text=In%20particolare%2C%20le%20stime%20dell,ai%20massimi%20dell’ultimo%20decennio.

https://www.agi.it/cronaca/il_servizio_civile_oggi_in_italia_funziona_cos-1776374/news/2017-05-15/

https://www.azionenonviolenta.it/author/pasquale/

https://www.serviziocivile.gov.it/menusx/servizio-civile-nazionale/cosa-e-il-sc.aspx

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