Per una costituzione della Terra : l’umanità al bivio – di Luigi Ferrajoli

Inventario 9204; Collocazione PACE.LIBRI 08-SOCIETA’/345 –

Cos’è e perché serve come risposta alle emergenze globali

Pandemie, riscaldamento globale, guerre, migrazioni forzate sono emergenze che richiedono una risposta istituzionale che salvi l’umanità dall’estinzione.

La pandemia di Covid-19 scoppiata nel 2020 ha cambiato radicalmente lo stile di vita delle persone in tutto il mondo, ponendoci in una situazione di trauma collettivo, ma ha rivelato anche la fragilità sistemica della nostra economia e delle società di fronte a un’emergenza sanitaria di portata globale. È però sbagliato pensare che la pandemia sia un fenomeno nuovo, improvviso o imprevisto, o, ancora, slegato da tanti altri fenomeni che minacciano la nostra sopravvivenza sulla Terra. Non è, infatti, esagerato affermare che attualmente viviamo in un mondo caratterizzato da molteplici crisi mondiali: una crisi sanitaria, una crisi economica e finanziaria, una crisi climatica e una crisi della natura.

Come fa notare, ad esempio, il giurista e filosofo Luigi Ferrajoli, promotore di una Costituzione della Terra, nel corso delle ultime generazioni abbiamo costruito armi micidiali in grado di annientare l’umanità, aggredito l’ambiente naturale consapevoli della catastrofe ecologica che incombe sul nostro Pianeta, fatto guerre, causato morti e migrazioni forzate, creato un sistema economico mondiale fondato sulla ricchezza di pochissimi e la povertà di moltissimi, sulle disuguaglianze e sullo sfruttamento. Per salvaguardare la salute umana è necessaria una transizione verso una società e un’economia sostenibili; per ricostruire meglio la società i governi devono mettere in campo una risposta forte di cambiamento.

PERCHÉ UNA COSTITUZIONE DELLA TERRA
L’umanità si trova oggi ad affrontare emergenze e sfide globali che mettono a rischio la sua stessa sopravvivenza: devastazioni ambientali, minaccia nucleare, crisi climatica, crescita della povertà e morte di milioni di persone per fame o malattie, migrazioni forzate, guerre, pandemia, esaurimento delle risorse, siccità, deforestazione… L’estinzione verso cui andiamo incontro, però, non è un’estinzione naturale come quella che ha fatto sparire dalla faccia della Terra i dinosauri, ma appare più come un “suicidio di massa” dovuto ai nostri comportamenti irresponsabili reiterati negli anni.

Come assicurare la sopravvivenza dell’umanità e non farla soccombere in un futuro troppo lontano? Un’alternativa razionale alle catastrofi esiste, e può avvenire solo attraverso una ricostituzione del patto di convivenza. Partendo dal presupposto che la Terra è la casa comune di tutti gli esseri viventi, umani, animali e piante, e che appartiene anche alle generazioni future che hanno il diritto di sopravvivere su questo pianeta, Ferrajoli propone la Costituzione della Terra come unica via percorribile.

Lo scopo è porre fine alle emissioni di gas terra e al riscaldamento climatico, all’inquinamento, alle deforestazioni, alle aggressioni alla biodiversità, mantenere la pace e la sicurezza internazionale, mettere al bando le armi, sopprimere gli eserciti nazionali e realizzare il disarmo degli Stati; promuovere rapporti amichevoli, di solidarietà e di cooperazione tra i popoli al fine di garantire uguale dignità a tutte le persone.
Per l’autore e filosofo la Costituzione della Terra non è un’utopia, ma un’idea razionale e realistica che ci può permettere di garantire un futuro alla specie umana e alle altre specie viventi, di realizzare l’uguaglianza nei diritti fondamentali e la solidarietà tra tutti gli esseri umani e assicurare i diritti basilari alla dignità, alla libertà, alla salute, all’istruzione e i beni vitali. Questo crea speranza per immaginare e realizzare un futuro diverso, lontano dalla “vecchia normalità” dell’insostenibilità.

ORA È IL MOMENTO DI CAMBIARE
Il senso di urgenza che è sorto con il Covid-19 sembra aprire una finestra di opportunità per una maggiore consapevolezza. Consapevolezza che può essere sfruttata per aumentare la consapevolezza ambientale.
“Il Covid-19 non è solo un campanello d’allarme, ma è una prova generale per il mondo delle sfide a venire. La pandemia ci ha insegnato che le nostre scelte contano. Mentre guardiamo al futuro, assicuriamoci di scegliere saggiamente”, ha detto Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite. E scegliere significherebbe considerare seriamente una serie di misure a livello globale, tra cui la lotta al commercio illegale di specie selvatiche, l’inasprimento della regolamentazione della produzione industriale di carne, il cambiamento delle pratiche alimentari sociali e culturali e, in definitiva, il cambiamento dei modelli di consumo insostenibili, l’urbanizzazione e distruzione dell’habitat naturale. Riflettere sulla mobilitazione e sull’impatto senza precedenti del Covid-19 sulla nostra società può ispirare nuovi modi di pensare e aiutare l’umanità a cogliere l’attimo e apportare un cambiamento.

La questione è più urgente che mai e il tempo non lavora per noi. Come disse Stephen Hawking in una frase resa famosa dai Fridays for Future e dalla più celebre attivista per l’ambiente Greta Thunberg “There is not plan B beacause there is not Planet B” (“Non c’è un piano B perché non c’è un Pianeta B”).

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