Se “1984” fosse stato ambientato in anni contemporanei, in un mondo in cui le operazioni sul web sono alla base delle azioni quotidiane, sicuramente il Grande Fratello avrebbe sfruttato i dati online, i click, i likes, i commenti e le visualizzazioni per tenere sotto controllo i cittadini di Oceania. Un realtà spaventosa e inimmaginabile per noi paladini della privacy e della libertà individuale.
Eppure, pare che questo incubo orwelliano sia stato di riferimento per le politiche implementate dal Partito Comunista Cinese sin dal 2014, sotto il nome di Sistema di Credito Sociale (SCS). Un sistema che utilizza le tracce digitali dei cittadini, raccolte grazie ad accordi con le aziende private, per valutarne la condotta e premiarli o punirli di conseguenza.
Tutto è iniziato con la creazione di un sistema di fedelizzazione della compagnia di e-commerce Alibaba (una sorta di versione cinese di Amazon), per garantire premi di vario tipo ai clienti a seconda degli acquisti fatti, dei dati personali inseriti e del numero degli amici appartenenti alla cerchia online. Niente di più e niente di meno di una normalissima carta fedeltà. La particolarità della compagnia è che questa non viene però utilizzata solo per acquisti online, ma anche per pagare ristoranti, taxi, tasse scolastiche, biglietti del cinema e per il trasferimento di denaro tra privati.
La vasta gamma di utenti che utilizzano questo servizio fa sì che altre compagnie, finanziarie e non, facciano affidamento sui dati raccolti da Alibaba per valutare l’affidabilità dei clienti che chiedono loro servizi come mutui, contratti, prestiti etc. o meglio, non fanno affidamento sui dati raccolti, bensì sul punteggio dato a ciascun individuo.
Sebbene non sia stato divulgato l’algoritmo che calcola questo punteggio, i fattori che vengono presi in considerazione sono:
- la storia creditizia. – I cittadini pagano le bollette in tempo?;
- la capacità ad adempire agli obblighi di contratto;
- il comportamento e le preferenze, definite integrità sociale;
- le relazioni interpersonali. – Che cosa dicono della persona le scelte di amicizie e le interazioni online?
È riconoscibile la validità oggettività dei primi due fattori nella valutazione dell’affidabilità creditizia di una persona, vale lo stesso per gli ultimi due? La domanda diventa ancora più rilevante in considerazione del fatto che il Consiglio di Stato, per l’implementazione del nuovo Sistema di Credito Sociale, si affida a questo stesso punteggio, indice di buona o cattiva condotta.
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Ma attenzione: parli della protesta di Piazza Tienanmen? Il punteggio va giù. Parli della liberazione del Tibet? Il punteggio va giù. Parli di cose poco gradite allo Stato? Il punteggio va giù. Hai un punteggio basso? Transizioni private e commerciali – noleggiare un auto, prenotare una camera d’albergo, comprare un biglietto aereo – diventano vie per una punizione statale.
Sebbene il SCS sia ancora in fase di implementazione, già milioni di persone sono state punite a seguito di quella che è stata valutata come una violazione sociale e dunque di un “punteggio basso”: gli è stato impedito di usufruire dei voli interni, di mandare i figli in determinate scuole, di usare le carte di credito, di trovare lavoro.
Il governo cinese vuole che le strutture del SCS siano pronte entro il 2020. Non si può sapere se verrà implementato così come è previsto adesso nei documenti pubblicati, ma se così fosse è chiaro che costituirà un nuovo modo di controllo estremo dei comportamenti dei cittadini, in un mondo in cui sarà il numero sulla loro testa a dire la verità ultima.
Rachele Bocelli