Hikikomori, che in giapponese significa “stare in disparte”, è un fenomeno che in Giappone riguarda più di 500.000 giovani tra i 15 e i 25 anni. Questo meccanismo di difesa viene messo in atto contro le pressioni che la società capitalista esercita. Spesso i giovani si ritrovano, fin da bambini, a dover sottostare alle regole che la società detta, come i canoni di bellezza e la moda, ma anche il fatto di dover soddisfare le aspettative dei genitori. Gli Hikikomori si trovano “schiacciati” e quindi iniziano piano piano a rifugiarsi nella loro stanza fino ad isolarsi completamente, evitando così il confronto con i loro coetanei e con le richieste dei genitori.
I ragazzi stanno giorno e notte nella loro stanza a giocare ai videogiochi e navigare su internet e nei casi più estremi non escono neanche per mangiare e consumano il pasto da soli nella loro camera. In molti casi i genitori, non sapendo come comportarsi, chiedono aiuto a medici e psicoterapeuti, che spesso diagnosticano dipendenza da videogiochi ed internet. In realtà il fenomeno è nato in Giappone prima che si sviluppasse la diffusione dei pc e della connessione internet, che quindi non può essere considerata la causa principale.
In Italia il fenomeno si sta espandendo e si contano 100.000 casi circa, perché un dato ufficiale non esiste, in quanto questi ragazzi vengono inclusi tra i NEET (not engaged in education, employment or training) cioè i giovani che non studiano e non lavorano. Il ministero dell’Istruzione ha deciso di prevedere un’istruzione domiciliare per gli Hikikomori.
Esistono tanti gruppi di aiuto per i genitori dei Hikikomori, che possono rivolgersi a degli esperti per poter aiutare i figli ad uscire da questa condizione.
Siham Hadire
http://www.hikikomoriitalia.it/p/gruppo-genitori.html