CCS in Italia: ambiente ed energia

di Giada Alagic

La sigla CCS viene dall’inglese Carbon Capture and Storage, che significa “cattura e stoccaggio di carbonio”. 

Marina Forti, giornalista e scrittrice italiana, nell’intervista pubblicata da Una Città (rivista politica italiana, con periodicità mensile, fondata nel 1991 a Forlì), spiega che l’idea è quella di captare i fumi emessi dagli impianti industriali e dalle centrali termiche, per poi separarne l’anidride carbonica e convogliarla in un impianto di raccolta, dove viene liquefatta  per essere infine iniettata da qualche parte. 

Per quanto riguarda l’Italia,  l’Eni sta (va) progettando un CCS in Hub a Ravenna, ovvero un sito per lo storage di CO2 al largo di Ravenna. 

Tra i vantaggi che vengono evidenziate dall’ENI emergono le occasioni di crescita economica e sostenibilità ambientale (data dalla riduzione delle emissioni di CO2). 

In particolare affermano che nell’area di Ravenna potrebbero offrire un’occasione importante al territorio e a numerose aziende. “L’integrazione degli impianti produttivi sulla terraferma con il vicino progetto CCS offshore, infatti, darebbe la possibilità a molte imprese di decarbonizzare le proprie attività. Di fatto si verrebbe a creare un cluster industriale a basse emissioni di anidride carbonica che, in quanto tale, potrebbe attirare nuovi investimenti e generare nuove opportunità di impiego, in un settore all’avanguardia dal punto di vista tecnologico”.

E sul sito è possibile leggere che la riconversione a siti di stoccaggio esclusivo e permanente di CO2 dei giacimenti esauriti dell’Adriatico, che non produrranno più gas naturale, e il riutilizzo di una piccola parte delle infrastrutture esistenti, permetteranno di offrire a costi molto competitivi una soluzione rapida e concreta per la riduzione delle emissioni del settore industriale italiano. Quindi nuovi posti di lavoro, crescita economica e sostenibilità ambientale. 

Ma dall’altro lato c’è chi sostiene che spendere soldi e sprecare energia per captare l’anidride carbonica sia insensato, quando occorrerebbe invece utilizzare le fonti rinnovabili senza emettere CO2. 

Infatti la cattura e lo stoccaggio hanno un costo elevato, sia in termini monetari che energetici.

Anche tra gli esperti vi sono opinioni contrastanti sul suo reale potenziale: alcuni la vedono come uno strumento di vitale importanza, per altri invece rappresenta soltanto un modo per nascondere il problema delle emissioni per continuare a produrre in maniera insostenibile (https://ipccitalia.cmcc.it/carbon-capture-and-storage-ccs/).

“Se vogliamo proteggere e salvare l’umanità e il pianeta e invertire decisamente la rotta dell’attuale surriscaldamento globale provocato dai gas climalteranti c’è una sola strada percorribile: diminuire drasticamente e con urgenza l’uso dei combustibili fossili.

Gli obiettivi dell’Europa sono chiari: ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra (principalmente CO2 e metano) di almeno il 55% entro il 2030 e diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050”

si legge nella lettera inviata da diverse personalità della scienza e dell’energia indirizzata al Presidente della Repubblica e al Primo Ministro contro i progetti di ENI.

Ad oggi il lavoro portato avanti da ENI è stato bocciato e non sembrano esserci altre notizie su come l’azienda intenderà procedere. Ma è notizia di pochi giorni fa che prossimamente, a Ravenna, si terrà l’evento Omc-Med Energy Conference Exhibition.

L’operazione sarà un modo per continuare a produrre anidride carbonica oppure l’opposizione al progetto è legata al solito effetto NIMBY (Not In My Back Yard)?

Lascio a voi rispondere!

Fonte: https://www.portoravennanews.com/articolo/1905/A-Ravenna-il-piu-grande-hub-della-CO2-al-mondo

Per concludere, lanciando una riflessione ancor più generale, Mariagrazia Midulla, durante l’intervento in occasione del webinar “La transizione energetica europea: quali le prossime sfide?” dell’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropea, ha ricordato che l’inquinamento non è soltanto plastica in mare, ma anche morte prematura presente nel territorio della Pianura Padana.
I giovani sanno che questo è il problema del mondo e l’ansia può essere una buona base da cui partire (Mariagrazia Midulla, WWF Italia).

 

Sitografia

-https://www.unacitta.it/it/home/

-https://www.eni.com/it-IT/attivita/gestione-anidride-carbonica.html

https://www.liberopensiero.eu/27/02/2020/ambiente/sindrome-nimby-conflitto-ambientale/

-https://www.repubblica.it/green-and-blue/2022/03/31/news/sperimentazioni_cattura_stoccaggio_co2_in_italia-343429056/

-https://www.ravennatoday.it/economia/sei-aziende-del-polo-industriale-fanno-squadra-per-catturare-e-stoccare-la-co2.html

https://www.qualenergia.it/articoli/inganno-decarbonizzazione-basata-su-cattura-stoccaggio-uso-co2-lettera-aperta-mattarella-draghi/

-https://www.qualenergia.it/articoli/inganno-decarbonizzazione-basata-su-cattura-stoccaggio-uso-co2-lettera-aperta-mattarella-draghi/

-https://www.qualenergia.it/articoli/inganno-decarbonizzazione-basata-su-cattura-stoccaggio-uso-co2-lettera-aperta-mattarella-draghi/

 

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