Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: a che punto siamo? – Obiettivo 16

Come primo punto d’analisi, il Centro Pace propone l’Obiettivo 16.

Il sedicesimo obiettivo è rivolto alla promozione di società pacifiche ed inclusive ai fini dello sviluppo sostenibile e si propone, altresì, di fornire l’accesso universale alla giustizia e di costruire istituzioni responsabili ed efficaci a tutti i livelli entro il 2030; l’obiettivo è molto ambizioso e copre una prospettiva molto ampia, intrecciandosi con gli altri goals dell’Agenda. 

È noto che senza società pacifiche ed inclusive, lo sviluppo non può essere inclusivo; un esempio, secondo OMS, possono essere i Paesi, gli Stati colpiti da continui conflitti, i quali vengono identificati come i più lontani nel raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo.

È importante sottolineare che, quando si parla di Pace, non si intende esclusivamente la mancanza di conflitti, né per Giustizia assenza di discriminazioni; infatti l’obiettivo porta con sé vari e differenti traguardi, quali: 

16.1 Ridurre ovunque e in maniera significativa tutte le forme di violenza e il tasso di mortalità ad esse correlato.

16.2 Porre fine all’abuso, allo sfruttamento, al traffico di bambini e a tutte le forme di violenza e tortura nei loro confronti.

16.3 Promuovere lo stato di diritto a livello nazionale e internazionale e garantire un pari accesso alla giustizia per tutti.

16.4 Entro il 2030, ridurre in maniera significativa il finanziamento illecito e il traffico di armi, potenziare il recupero e la restituzione dei beni rubati e combattere tutte le forme di crimine organizzato.

16.5 Ridurre sensibilmente la corruzione e gli abusi di potere in tutte le loro forme.

16.6 Sviluppare a tutti i livelli istituzioni efficaci, responsabili e trasparenti.

16.7 Garantire un processo decisionale responsabile, aperto a tutti, partecipativo e rappresentativo a tutti i livelli.

16.8 Allargare e rafforzare la partecipazione dei paesi in via di sviluppo alle istituzioni di governance globale.

16.9 Entro il 2030, fornire identità giuridica per tutti, inclusa la registrazione delle nascite.

16.10 Garantire un pubblico accesso all’informazione e proteggere le libertà fondamentali, in conformità con la legislazione nazionale e con gli accordi internazionali.

16.a Consolidare le istituzioni nazionali più importanti, anche attraverso la cooperazione internazionale, per sviluppare ad ogni livello, in particolare nei paesi in via di sviluppo, la prevenzione della violenza e per combattere il terrorismo e il crimine.

16.b Promuovere e applicare leggi non discriminatorie e politiche di sviluppo sostenibile.

Raggiungere una pace mondiale eliminando i conflitti, combattendo il terrorismo, la criminalità e la corruzione ad ogni livello, è certamente indispensabile per permettere uno sviluppo sostenibile, che includa tutti; il programma dell’ONU per lo Sviluppo lavora in molti Paesi in cui ci sono, o ci sono stati, conflitti. Questi progetti mirano quindi a facilitare le relazioni tra i popoli favorendo la pace. 

Ad oggi, nel mondo, sono soltanto dieci i Paesi liberi da conflitti di ogni tipo. La corruzione pregiudica la democrazia e la legalità, porta alla violazione dei diritti umani, e permette al crimine organizzato e al terrorismo di svilupparsi sempre più. Questi fenomeni influenzano in modo più significativo i gruppi più vulnerabili, come donne e bambini. Per ottenere quindi società pacifiche, che promuovano lo sviluppo sostenibile, è necessario lavorare sui principi di legalità a livello internazionale. Le discriminazioni e persecuzioni sulla base di etnia, religione, opinioni politiche, impediscono di raggiungere una società di uguali, in cui la libertà di espressione sia garantita a tutti. 

Le VNR (Voluntary National Review), sono revisioni messe in atto per monitorare l’andamento degli Obiettivi dell’Agenda 2030, finalizzate a facilitare la condivisione di esperienze; esse sono alla base delle revisioni periodiche del ‘’Forum politico ad alto livello delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile’’ (HLPF) finalizzate, a loro volta, ad accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030. 

Nel 2017 l’Italia si è sottoposta alla sua prima revisione nazionale volontaria – VNR. Il documento del Governo italiano, che rinvia ad un piano d’azione concreto per raggiungere tali obiettivi entro il 2030, viene descritto come ‘’in linea con l’Agenda’’. Il documento (VNR) è suddiviso in due sezioni: nella prima vengono presentati l’approccio metodologico e la struttura della Strategia; nella seconda, più programmatica ed analitica, attraverso il raggruppamento dei 17 obiettivi in cinque capitoli (People, Planet, Prosperity, Peace e Partnership), vengono fotografate le tendenze, nei diversi ambiti nazionali, relative all’ultimo decennio. Per ogni tematica presa in osservazione quindi, sono proposti anche gli specifici target intermedi e gli strumenti utilizzati per ricavare i dati presentati. Le priorità individuate riflettono le difficoltà e le questioni dettate dall’ultimo decennio, non solo nel nostro Paese: la crisi economica, l’aumento delle diseguaglianze, la globalizzazione, le migrazioni, le emergenze demografiche. L’area “Pace”, strettamente collegata con l’attuazione di politiche di protezione sociale e riduzione della povertà delineata nell’area “People” (persone), si riferisce alla necessità di promuovere pace e giustizia per società inclusive.

Le principali sfide riguardano i cambiamenti globali, in particolare per quanto riguarda l’attuazione di politiche volte all’inclusione dei migranti e richiedenti asilo nei paesi industrializzati, la promozione del rispetto della diversità e della lotta contro la discriminazione. Questo va con l’attuazione delle misure per contrastare corruzione, violenza e criminalità organizzata, in tutte le sue forme. 

Per quanto riguarda il sedicesimo obiettivo le scelte strategiche riguardano:

 I. Promuovere una società non violenta e inclusiva.

II. Porre fine alla discriminazione in tutte le sue forme

III. Garantire legalità e giustizia

A livello nazionale, gli obiettivi strategici sono: 

  • Prevenire la violenza contro le donne e bambini e fornire assistenza adeguata alle vittime;
  • Garantire l’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo e la piena integrazione di etnie e minoranze religiose.

La pubblicazione della Voluntary National Review da parte del Governo italiano, sul sito dell’High Level Political Forum, è un passo positivo, che dimostra la volontà di rispettare gli impegni sottoscritti dal nostro Paese per l’attuazione dell’Agenda 2030 e per il raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Vi si afferma quanto sia fondamentale passare dalle parole ai fatti con misure concrete e urgenti, che accelerino la transizione verso un’Italia sostenibile da tutti i punti di vista.

 L’Italia, nel campo della Pace, ha dimostrato un grande impegno ed ha fatto notevoli passi in avanti; ma vanno sottolineati anche dei punti negativi, dolenti per l’Italia, come il non pieno rispetto della Legge 185/1990 la quale sancisce una nuova normativa sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento (Sono vietate la fabbricazione, l’importazione, l’esportazione ed il transito di armi biologiche, chimiche e nucleari, nonché la ricerca preordinata alla loro produzione o la cessione della relativa tecnologia). Esempio importanti, in questo ambito, riguardano le esportazioni di materiale bellico in Egitto, il quale si conferma come primo Paese destinatario, in Turchia, Qatar e altri ancora. Ulteriore nota dolente riguarda la mancata sottoscrizione dell’accordo ONU sul controllo degli armamenti atomici. 

Pace e giustizia sono fondamentali per la crescita ed il benessere, al fine di sconfiggere violenze, povertà, insicurezza. Frase esemplare, che potrebbe rappresentare tale obiettivo, è:

’la giustizia fu fatta per amor della pace (Martin Lutero)’’.

Fonti: 

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