Zimbabwe: sfruttamento minorile nelle piantagioni di tabacco

Più di 150 milioni di bambini nel mondo sono costretti, dalla società o dalla famiglia, a lavorare nelle fabbriche, nei campi o per la strada per avere qualcosa da mangiare. La maggior parte di essi è concentrata nelle aree più povere del pianeta, ma il problema ha portata internazionale, dal momento che multinazionali del tabacco come la British American Tobacco (BAT), China National Tobacco Corporation, Japan Tobacco International (JTI), Philip Morris International (PMI)… per citarne solo alcune, favoriscono il perseverare del fenomeno. O quanto meno non si applicano sufficientemente per tutelare i diritti di questi bambini.

Il 5 aprile 2018 lo Human Rights Watch ha pubblicato il report “A Bitter Harvest: Child Labor and Human Rights Abuses on Tobacco Farms in Zimbabwe” (Un raccolto amaro: lavoro minorile e abusi di diritti umani nelle aziende di tabacco in Zimbabwe), in cui vengono messi a nudo gli abusi fisici a cui molti minorenni dello Zimbabwe sono sottoposti.

Lo Zimbabwe ha un’economia prevalentemente agricola e, come la maggior parte degli stati africani, orientata all’esportazione di prodotti agricoli. Tra questi il tabacco rappresenta il bene più prezioso, tant’è che lo Zimbabwe ne è il sesto produttore al mondo e il nuovo governo (instauratosi dopo un colpo di stato nel novembre 2017) ha dichiarato di voler ripartire proprio da qui per rilanciare l’economia del Paese.

È necessario ricordare come la questione della proprietà della terra abbia una rilevanza storica in Africa. Dopo che la colonizzazione ha profondamente modificato quelle che erano le tradizionali relazioni di potere, la partenza degli europei ha dato adito a tutta una serie di conflitti e rivendicazioni negli stati neo-indipendenti. Le riforme agrarie diventano la priorità per i nuovi governi e in Zimbabwe, in cui la maggior parte delle terre era rimasta nelle mani delle grande aziende possedute da bianchi, la situazione è particolarmente delicata. La risposta data dal governo di Mobutu nel 2000 è stata quella di espropriare i grandi proprietari bianchi per dare la terra ai piccoli produttori,  mossa che ha moltiplicato, tra le altre, le piccole aziende di tabacco a produzione familiare.

Che cosa significa in termini di lavoro minorile?

Decine di migliaia di agricoltori dipendono dalla coltivazione di tabacco per la propria sussistenza e i più poveri tra loro, in un Paese già di per sé povero, non si possono permettere di assumere operai. Ciò significa che le famiglie fanno spesso affidamento sui propri figli per mandare avanti la produzione e questi, invece di andare a scuola, finiscono nei campi. Anche quando una famiglia riesce a supportare finanziariamente l’istruzione dei propri figli (cosa questa non scontata dal momento che le scuole pubbliche sono a pagamento), nei periodi intensivi di piantagione e raccolta si registrano alti tassi di assenteismo nelle classi.

“It causes a lot of absenteeism. You see right from the onset of the tobacco growing season these children start being absent…. You find out of 63 days of the term, a child is coming 15 to 24 days only.”

(Causa molto assenteismo. Appena inizia la stagione di crescita del tabacco questi bambini iniziano a fare assenze…Dei 63 giorni del trimestre, un bambino viene solo dai 15 ai 24 giorni)  – “Joseph,” insegnante.

Lo Human Rights Watch nel suo ultimo report non si limita a denunciare il lavoro minorile in Zimbabwe, le cui ripercussioni sull’istruzione e sul futuro dei bambini, e dunque del Paese stesso, sono ben note, bensì svela un’ulteriore realtà altrettanto drammatica.

I bambini intervistati raccontano di episodi quotidiani di malessere: mal di testa, nausee, attacchi di vomito, vertigini.. tutti sintomi riconducibili all’avvelenamento da nicotina.

“During grading, you’re sneezing and having trouble breathing. It’s the smell of the tobacco. Once it hits you it’s like you’ve been burned.”

(Durante il livellamento, starnutisci e hai problemi a respirare. È l’odore del tabacco. Una volta che ti colpisce è come essere stati bruciati)

– “Fungai,” 16 anni.

Lavorare la pianta del tabacco, maneggiarla, significa venire costantemente in contatto, giorno dopo giorno, con una delle sue sostanze più pericolose, la nicotina, i cui effetti degradanti e nocivi sul corpo umano sono scientificamente provati. Questo vale tanto per gli adulti che per i più piccoli, ma quest’ultimi sono particolarmente vulnerabili all’avvelenamento da nicotina, a causa della loro piccola taglia, perché sono ancora nella fase della crescita e perché non hanno avuto il tempo di sviluppare una qualche tolleranza alla sostanza.

Lo stesso ragionamento si applica all’esposizione ai pesticidi, causa di problemi respiratori e malattie croniche come cancro, depressione e deficit neurologici.

“Every time they spray, people go home sick.”

(Ogni volta che spruzzano, le persone vanno a casa malate)   – “Rufaro,” 15

Quello dello Human Rigths Watch è un appello perentorio e disperato al governo e alle compagnie di tabacco, affinché sia garantito il diritto alla salute di queste persone, il diritto all’istruzione, il diritto a un lavoro dignitoso, il diritto alla vita!

Fino a quando non saranno tutelati i diritti umani fondamentali, la tanto desiderata crescita economica non avrà modo di realizzarsi. Non fin quando non verrà presa coscienza del fatto che il lavoro minorile è sia prodotto che produttore di povertà.

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