di Linda Della Lena
L’invasione dell’Ucraina non è il primo grande conflitto in territorio europeo dopo la Seconda Guerra Mondiale, alla luce dei recenti avvenimenti è possibile vedere come numerosi giornalisti neghino questo dato di fatto, dimenticandosi delle guerre e dei genocidi che hanno portato alla dissoluzione dell’Ex Jugoslavia, alimentando sempre di più quella narrazione tossica che vede i Balcani parte dell’Europa solo agli Eurovision.
Si sa, la storia è ciclica e si ripete, purtroppo però si conosce sempre troppo poco e tante persone hanno la memoria corta, come numerosissimi giornalisti, opinionisti, commentatori, e chi più ne ha più ne metta, che alla luce dei terribili avvenimenti in Ucraina si sono sbizzarriti con analisi geopolitiche e commenti spesso non richiesti. Parlarne è giusto, ma spesso, per argomenti così importanti e delicati, bisognerebbe farlo solo avendone le competenze, cosa che purtroppo non avviene sempre nell’ambiente del giornalismo. A volte ottenere clickbait è più importante della qualità delle notizie, ed ecco che sempre più spesso è possibile incappare in titoli come “Non succedeva in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale” o “L’Europa riscopre la guerra”, alimentando in questo modo la narrazione tossica e sbagliata che i Balcani non fanno parte dell’Europa. I Balcani Occidentali è vero, non fanno ancora parte dell’Unione Europea, esattamente come l’Ucraina, ma esattamente come l’Ucraina si trovano in territorio europeo.
Le guerre che portarono alla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vennero ignorate persino in corso d’opera, e ad oggi la situazione non è che peggiorata. Quello che sta accadendo in Ucraina è terribile, ma gode di un’attenzione mediatica altissima, che ha spinto tutto l’occidente a mobilitarsi contro la Russia con le famose sanzioni; persino Stati storicamente neutrali come la Svizzera si sono mossi in questa direzione. La solidarietà delle persone è commovente e gli aiuti concreti.
Purtroppo, in tragedie come queste, i Balcani non hanno goduto dello stesso trattamento, bensì sono stati ignorati e dimenticati, visti come terre lontane e popoli distanti e diversi. La guerra d’indipendenza slovena, la guerra in Croazia, la guerra in Bosnia ed Erzegovina, la guerra del Kosovo, quella in Macedonia, Serbia, Montenegro… hanno insanguinato e distrutto tutta la Jugoslavia, producendo violenza, distruzione e sofferenza. Non dimentichiamoci della pulizia etnica, del genocidio di Srebrenica, dell’esodo del Kosovari… Alla fine dei conflitti centinaia di migliaia di persone non sopravvissero, più di tre milioni furono gli sfollati.
Per far sì che questa retorica giornalistica che non vede i Balcani come Stati europei si interrompa, c’è solo una soluzione: lo studio. Informarsi da fonti attendibili, conoscere la storia, è l’unico modo per ricordare e prendere consapevolezza che certe tragedie non sono una novità, e anche un mezzo per far sì che non si ripetano.