Ultimamente è capitato spesso di sentire parlare di “Ius Soli”, ma in realtà cosa significa e soprattutto che cos’è?
Ius Soli (in latino “diritto del suolo”) è un’espressione giuridica che indica l’acquisizione della cittadinanza da parte delle persone nate in un certo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Nel mondo questo diritto è concesso in quasi tutti i paesi del continente americano, applicato in modo automatico e senza condizioni, tra questi gli Stati Uniti, il Canada e l’America latina. In Europa è concesso solo da alcuni Stati: Francia, Germania, Irlanda e Regno Unito, ma in modo condizionato. L’ Italia non concede lo Ius Soli da ordinamento giuridico e può farlo solo in circostanze considerate eccezionali; questo ha portato a molte discussioni sia nel mondo politico che sui media.
Nella nostra penisola la cittadinanza è basata principalmente sullo “Ius sanguinis” che significa “diritto di sangue”, cioè che si è italiani “per diritto di nascita”, solo se almeno uno dei genitori è italiano perché nato nel nostro paese. I cittadini in Italia si sono divisi su questo tema, fra chi vorrebbe che fosse approvata una legge per inserire lo Ius Soli nel nostro ordinamento giuridico e chi invece non la vorrebbe, pur dichiarando che non si tratta di essere razzisti.
In realtà lo Ius Soli dovrebbe essere un diritto fondamentale garantito a tutti indistintamente e non concesso solo in casi rari. Dalle ultime notizie di cronaca sappiamo che i ragazzi Adam e Rami avevano chiesto la concessione dello Ius soli come riconoscimento per il loro coraggio, ma il governo non glielo ha concesso, rispondendo che non si tratta di una legge in agenda. Nonostante le ultime vicende politiche, pare che la maggior parte degli italiani pensi che sia importante varare una legge sullo Ius soli.
Chiara Picotti
