Ruhollah Zam, giornalista e dissidente iraniano, è stato impiccato nelle prime ore del mattino del 12 dicembre, appena quattro giorni dopo che la Corte suprema aveva confermato la sua condanna a morte e senza che né lui né i suoi familiari ne fossero stati informati in anticipo.
Zam era stato arrestato lo scorso anno “Un giornalista iraniano è stato arrestato con l’accusa di essere diretto dai servizi di intelligence francesi” – aveva annunciato Teheran, dicendo che il reporter era stato attirato in Iran. (TG COM 24 , 14 ottobre 2019).
Oltre che arrestato è stato condannato a morte nel giugno 2020 da un tribunale iraniano, che aveva emesso la sentenza di morte per il 47enne con l’accusa di “corruzione sulla Terra”, spesso utilizzata in Iran, in casi che riguardano spionaggio o tentativi di rovesciamento del governo, al termine di un processo gravemente irregolare.
Le autorità iraniane inoltre accusarono l’oppositore di “spionaggio nei confronti di Israele e della Francia”, “cooperazione con lo stato ostile statunitense”, “reati contro la sicurezza nazionale” e “propaganda contro il sistema”.
Il tribunale preliminare aveva considerato in totale 13 capi di imputazione contro Ruhollah Zam, ma la sentenza era ancora in fase preliminare, quindi non era ancora definitiva.
La Corte Suprema ha confermato la condanna soltanto qualche giorno fa. Ma ancora non si è ben capito come sia tornato in Iran e cosa sia esattamente successo. Zam infatti viveva da rifugiato in Francia dal 2009 insieme alla sua famiglia e ancora la dinamica della sua cattura non è chiara. Pare che qualcuno, forse manovrato dall’intelligence iraniana, lo abbia convinto a fare un viaggio in Iraq, dove, nell’ottobre 2019, è stato rapito e portato nel confinante Iran.
Altri sostengono che in quel periodo fosse tornato in Iran perché attirato da un seminario per giornalisti al quale voleva partecipare.
Le autorità francesi avevano “fortemente condannato” la vicenda giudiziaria ed il processo è stato definito fin da subito una farsa dagli osservatori internazionali.
Nonostante ciò, un mese dopo il processo, era stato persino diffuso un video dove sembrava che il giornalista ammettesse di aver commesso i reati per i quali era stato accusato.
Così la televisione di stato trasmetteva la “confessione” di Zam, fatto comparire in tv in una registrazione in cui ammetteva le sue colpe e chiedeva di essere perdonato.
Ruhollah Zam era un attivista militante e già nel 2009 era un impegnato oppositore del regime.
Utilizzando i social network, Zam aveva creato sulla piattaforma Telegram un nuovo gruppo in cui promuoveva lo svolgimento di manifestazioni pacifiche.
Ma in generale ogni sua attività era considerata da Teheran come provocatoria.
In particolare l’oppositore era accusato di aver fomentato le violenze in occasione delle proteste antigovernative avvenute fra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, ma aveva sempre negato di aver istigato i manifestanti alla violenza attraverso i propri mezzi di comunicazione, affermando di essere stato falsamente accusato di aver lavorato per conto di servizi di intelligence stranieri.
Iran Human Rights condanna l’esecuzione con la massima fermezza e chiede una risposta forte da parte della comunità internazionale. Mahmood Amiry-Moghaddam, direttore e portavoce di IHR, ha dichiarato:
“L’esecuzione di Ruhollah Zam è un crimine e le autorità della Repubblica islamica devono essere ritenute responsabili. Oltre ad essere una punizione crudele e disumana, è stato giustiziato per aver gestito un giornale, che non è un crimine in nessuno stato con standard minimi di libertà di parola”.
In Iran sono circa 8mila i giustiziati negli ultimi anni, tra oppositori, “controrivoluzionari” come Zam e sostenitori del vecchio regime.
Dal 1979 sono stati arrestati o condannati a morte nella nazione 861 giornalisti.
A seguito dell’esecuzione Austria, Francia, Germania e Italia hanno ritirato la partecipazione dei rispettivi ambasciatori allo Europe-Iran Business Forum (una conferenza sulle imprese e gli scambi commerciali tra Iran e paesi europei) che avrebbe dovuto svolgersi online dal 14 al 16 dicembre.

Fonti:
https://www.nessunotocchicaino.it/notizia/iran-giustiziato-il-giornalista-dissidente-ruhollah-zam-60320211
https://www.repubblica.it/esteri/2020/12/13/news/l_europa_contro_l_iran_per_l_esecuzione_di_zam_salta_il_grande_forum_delle_imprese-278230093/
https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/12/12/iran-giustiziato-giornalista-ruhollah-zam/
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GiadaAlagic