È il 1953 e la Corea, dopo 3 anni di guerra, firma l’armistizio che segnerà la divisione della penisola ancora ad oggi lungo il 38esimo parallelo. Le ostilità armate hanno così fine, ma le differenze tra quelli che sono ora due Stati indipendenti continueranno a crescere, con momenti di tensione più o meno acuti nel corso negli anni e un confronto giornaliero a colpi di…palloncini!
Un’arma non convenzionale eppure utilizzata già negli anni ’50: 2 miliardi di volantini lanciati dagli americani hanno ricoperto il territorio della Nord Corea durante la guerra, per denunciare il regime di Pyongyang e promuovere la democrazia.
Da allora la propaganda è stato il mezzo principale di scontro tra sud e nord del parallelo, da una parte in nome della libertà di informazione e dall’altra in difesa del regime.
Le campagne promosse a livello governativo vengono per la prima volta interrotte soltanto nel 2004, a seguito della promozione di quella che è conosciuta come la Sunshine Policy, una nuova politica estera di riconciliazione e cooperazione tra le due parti. In questi anni le due Coree cercano un riavvicinamento e per questo è necessario che la guerra psicologica al confine abbia fine. La zona demilitarizzata lungo il 38esimo parallelo, luogo di trasmissioni radio, altoparlanti e manifesti, cade nel silenzio.
Un momento di quiete che in realtà sarà molto breve.
Laddove Seul ha riconosciuto la necessità di tacere per evitare ripercussioni sulle reciproche relazioni, alcuni civili hanno imbracciato le armi, o meglio i palloncini, e fatto propria la missione. Si tratta per lo più di cittadini nord coreani fuggiti nel sud (dal 1953 il loro numero supera le 31.000 unità), a volte proprio in seguito alla lettura di uno di questi messaggi volanti, alla ricerca di più libertà. Sono loro i nuovi “guerrieri”, che trasmettono messaggi e notizie oltre il confine.
“Vengo da un posto in cui non c’è né la radio né internet. Diciassette anni fa, ho visto un volantino della Corea del Sud ed è allora che ho deciso di scappare e fare questo dall’altra parte del confine”
“Attraverso i palloncini mando ciò che io chiamo notizie vere per demistificare la bugia che la guerra è stata istigata dalla Corea del Sud e dagli USA e la bugia che la Corea del Sud deve essere liberata dagli imperialisti”
Nelle giornate in cui il vento soffia nella giusta direzione, palloncini cilindrici lunghi ben 12 metri vengono fatti volare verso nord, trasportando kit radio, dollari americani, memory card e usb con contenuti informativi e copie di wikipedia, opuscoli, calzini di alta qualità, dvd, decine di migliaia di volantini… tutto materiale non reperibile o comunque di alto valore nello Stato di Kim Jong-un.
Il carico può pesare fino a 10 chili e raggiunge distanze fino a 200 chilometri.
L’obiettivo dietro tutto ciò è riuscire a demistificare il culto intorno alla figura di Kim Jong-un, leader della Nord Corea, portare notizie vere e certificate all’interno dello stato-roccaforte e aiutare i cittadini nord coreani a non cadere vittima della strumentalizzazione della propaganda fatta dal regime. Nelle parole di un attivista:
“I miei volantini sono un veleno per il regime di Kim Jong-un, perché aiutano i nord coreani a svegliarsi dalle sue bugie”.
Nel frattempo, gli altoparlanti del governo sono stati riaccesi e spenti a più riprese, a seconda del buon andamento o meno nelle reciproche relazioni.
L’ultimo sviluppo, datato martedì 1 maggio 2018, è la rimozione degli altoparlanti installati nella prima linea di Paju da parte del Ministro della Difesa della Corea del Sud, segno del riavvicinamento dei due Stati dopo l’incontro storico tenutosi il 27 aprile.
Rachele Bocelli