Il 2 Novembre 1917 un uomo dal nome Arthur James Balfour cambiò la storia del Medio Oriente. Proprio in quel giorno, mentre ricopriva la carica di Segretario per gli Affari Esteri britannici, Balfour scrisse una lettera al Lord Rothschild, referente del movimento sionista, in cui dichiarava che il governo britannico vedeva con favore la creazione di uno Stato per il popolo ebraico all’interno della Palestina. Balfour morirà nel 1930 e non riuscirà a vedere i frutti della sua dichiarazione che matureranno diciotto anni più tardi della sua morte con la costituzione dello Stato di Israele.
A cento anni dall’evento, è possibile vedere quali siano state le conseguenze della Dichiarazione Balfour. Sicuramente le principali sono due: la prima è la costituzione dello Stato di Israele all’interno della Palestina e la seconda è lo stato di permanente conflitto in cui si trovano Israele e gli Stati Arabi, soprattutto la Palestina. I conflitti sono, infatti, iniziati il giorno seguente la nascita dello Stato di Israele e si sono protratti fino ai nostri giorni. Guerre, intifada, attentati sono sempre presenti nelle relazioni tra Palestina e Israele nonostante siano stati compiuti dei passi verso la pace, come ad esempio gli Accordi di Oslo. Per il popolo palestinese a partire dal giorno della nascita di Israele (14 Maggio 1948) è iniziata la “nakba” ossia la catastrofe, il cataclisma. Da quel giorno, che oggi è commemorato con il Nakba Day”, è iniziato l’esodo e la diaspora del popolo palestinese. Ad oggi la UNRWA (United Nation Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) ha registrato circa cinque milioni di rifugiati palestinesi che attualmente vivono in 58 diversi campi profughi divisi tra Giordania, Libano, Siria e Striscia di Gaza.
Nonostante gli effetti della Dichiarazione Balfour, il Regno Unito non ha mai offerto delle scuse ufficiali al popolo palestinese. Questo anno, in occasione del centenario, il Primo Ministro britannico Theresa May ha invitato il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Westminster. Durante l’incontro, Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’unica possibilità per poter portare la pace è in mano al popolo palestinese che deve accettare lo Stato ebraico. D’altro canto la leadership palestinese ha rinnovato le richieste di scuse al Primo Ministro May la quale ha affermato che non intende chiedere scusa per un “fatto storico” e che il centenario di “una delle più importanti lettere della storia sarà segnato dall’orgoglio”.
Nella foto, una festa satirica di scuse organizzata dall’artista Banksy a Betlemme il 2 Novembre in risposta alle ufficiali cerimonie di Londra.
Sul muro eretto dallo Stato di Israele si legge “Er… Sorry” che può voler indicare “Ehm… Scusate” o “La Regina si scusa”.
Eleonora Cricco