#AnaKamen

Il produttore cinematografico tra i più influenti al mondo Harvey Weinstein, dopo essere stato accusato da diverse attrici e dipendenti di molestie sessuali, è stato allontanato dalla società da lui stessa creata causando un effetto domino di denunce senza fine. Questo è sicuramente il più grande caso mediatico degli ultimi tempi, che ha avuto un richiamo in tutto il mondo. Oltre a lui ondate di politici, giornalisti, allenatori sportivi e molti altri sono stati denunciati per abuso di potere e molestie sessuali, non solo in America, dove le donne hanno cominciato a denunciare le molestie usando l’hashtag #MeToo, ma anche nel mondo arabo, dove si è creato l’equivalente hashtag #AnaKamen.

Soprattutto in Libano, dove sono stati segnalati comportamenti inappropriati sui luoghi di lavoro o sui mezzi di trasporto. Il Libano, considerato il paese arabo più liberale sotto il profilo dei costumi, non ha leggi efficaci per lottare contro le molestie sessuali e le vittime esitano spesso a sporgere denuncia: sottoposte ad una forte pressione sociale, è raro che siano prese sul serio dai poliziotti. Solo il 53% delle libanesi considera le avances sessuali e le osservazioni fuori luogo una forma di molestia. La percentuale è ancora più bassa tra gli uomini. Alcune femministe però sono convinte che le cose stiano cambiando.

In Egitto  il dibattito scatenato dallo scandalo Weinstein non è finito sulle prime pagine dei giornali. Al Cairo tuttavia, il problema delle molestie sessuali è molto grave: secondo i dati dell’Onu quasi tutte le donne egiziane sono state vittime di violenze.

Il problema delle aggressioni è stato denunciato anche in Tunisia, dove giornaliste, attiviste e donne comuni hanno raccontato gli abusi subiti.

In Marocco l’eco suscitata si è inserita in un più ampio movimento di denuncia delle violenze contro le donne, dopo che negli ultimi anni diversi casi di abusi avevano fatto luce sulla difficile situazione nel paese. In diverse città sono state organizzate manifestazioni per denunciare “la cultura dello stupro”.

Ma il paese in cui lo scandalo Weinstein ha avuto minor risonanza è l’Algeria.

Pur non essendosi innescata un’ondata di denunce come negli Stati Uniti e in Europa, questi riportati sono dei primi passi in avanti della mobilitazione contro la violenza di genere nel mondo arabo, e non sono da sottovalutare.

Bianca Panichi

 

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