Working poors: quando il salario non basta per vivere

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I working poors sono lavoratori, per lo più dipendenti, che pur lavorando, non riescono a vivere con il salario mensile, ma devono ricorrere ad un secondo lavoro o agli aiuti statali. Questo fenomeno è molto presente negli Stati Uniti, dove i lavoratori sono maggiormente impiegati nel settore dei servizi in cui i salari sono molto bassi e gli aiuti statali molto ridotti. In Europa e soprattutto in Italia dopo la crisi sono aumentati sempre di più i “lavoratori poveri” e ad oggi sono circa il 23%.

Questo problema non è legato solo alla crisi, ma anche alla flessibilizzazione effettuata negli anni nel mercato del lavoro per ridurre il costo di lavoro e permettere più assunzioni. Le riforme hanno ridotto sempre di più le tutele per i lavoratori dipendenti e quindi i lavoratori più colpiti risultano quelli con contratto determinato e part-time.

Oltre al fattore della flessibilizzazione, ci sono stati altri fattori, come i cambiamenti tecnologici della struttura produttiva, che hanno favorito la domanda di lavoratori qualificati rispetto a quelli meno qualificati e i processi di delocalizzazione, che hanno portato a una compressione della crescita salariale soprattutto nel lavoro meno qualificato.

Di recente Jeff Bezos, creatore del colosso dell’e-commerce Amazon, ha dichiarato di voler aumentare a 15 dollari orari la retribuzione minima per i suoi dipendenti negli Stati Uniti. Il creatore era stato infatti ripreso più volte dal democratico Bernie Sanders per il fatto che i dipendenti Amazon ricorressero maggiormente agli aiuti pubblici.

Siham Hadire

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