Quando attraccheremo?

Dal 1° gennaio 2024, a bordo della Ocean Viking, è stata allestita la mostra navigante “La Vita Possibile” per raccontare la storia delle vittime della missione di soccorso SOS MEDITERRANEE e di tutti gli uomini, le donne e i bambini che hanno lasciato il loro Paese in cerca di una vita migliore. Tra il 9 marzo e l’8 aprile arriva al Museo Archeologico di Forlipompoli anche la mostra navigante “La Vita Possibile”.

La nave è stata noleggiata all’organizzazione umanitaria SOS Méditerranée nel giugno 2019 per sostituire la Aquarius Dignitus nelle operazioni di soccorso dei migranti nel mar Mediterraneo, in collaborazione con Medici Senza Frontiere. Effettuò la sua prima missione il 4 agosto dello stesso anno partendo dal porto di Marsiglia e navigando verso il mar Mediterraneo meridionale alla ricerca di imbarcazioni in difficoltà. L’8 agosto SOS Méditerranée ha denunciato che le autorità maltesi si sarebbero rifiutate di fornire carburante all’imbarcazione. Nello stesso giorno, rispondendo ad un appello di Alarm Phone, la nave procedette al salvataggio di 85 migranti da un’imbarcazione in difficoltà tra la Libia e Malta. All’indomani dell’annuncio di questo salvataggio il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato l’intenzione di vietare l’attracco della nave. Nei giorni successivi la nave ha comunque continuato le operazioni di soccorso, arrivando ad avere a bordo 356 profughi in meno di una settimana; dopo circa due settimane dalla prima operazione di recupero la nave è stata accolta a Malta e i migranti ripartiti tra Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo e Romania.

Nel corso dell’anno 2023, la nave SOS Méditerranée Ocean Viking ha soccorso più di 2.500 migranti, portando a termine un totale di 45 operazioni. L’ultima ha avuto luogo la sera del 27 dicembre nell’area di ricerca e soccorso di Malta, dove sono state salvate 113 persone; tuttavia, su istruzioni del Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo (I.M.R.C.C.), la nave, originariamente destinata a La Spezia, ha ricevuto una seconda notifica nel giro di un paio d’ore di un cambiamento del porto di scalo, con la nuova destinazione indicata come Ravenna, a molti chilometri di distanza. Da dove si trovava in quel momento, sarebbero passati altri quattro giorni di navigazione prima di raggiungere il porto di Ravenna e, quando i passeggeri sbarcarono, tra loro c’erano tre neonati, uno dei quali aveva solo due settimane, che sono diventati il simbolo di questa storia.

Gianluca Costantini, artista radicale che da anni si batte attraverso i suoi dipinti, si è ispirato alla storia del piccolo Abdou (pseudonimo), un neonato trovato in un gommone dai soccorritori della Ocean Viking durante una delle loro missioni, e ha realizzato più di 50 opere in onore di chi lotta contro le ingiustizie e aspira a una vita libera e migliore. Sul ponte, nella clinica della nave e nel “rifugio” (uno spazio protetto per le donne e i bambini salvati durante la prima missione), le storie del mare sono raccontate attraverso l’arte che promuove la comprensione delle sfide affrontate dai migranti e l’educazione ai diritti. L’obiettivo è quello di contribuire alla comprensione delle sfide affrontate dai migranti e di educarci ai nostri diritti. In un’intervista, l’artista ha descritto la mostra come un omaggio a tutti coloro che erano a bordo, non solo come una celebrazione del fatto che sono riusciti ad attraccare e ad essere salvati, ma anche come un augurio per nuove partenze, per nuovi viaggi che Ocean Viking deve affrontare. Ora dovrà navigare per altri quattro giorni attraverso l’intero Adriatico e tornare nel Mediterraneo, il che comporterà ulteriori costi e sprechi di carburante. Durante il processo di allestimento, ha trascorso un intero pomeriggio a bordo, assistendo alle dure condizioni di vita di trenta membri dell’equipaggio, per lo più giovani, provenienti da quattordici Paesi diversi. È stata un’esperienza importante per comprendere le meravigliose esperienze di una generazione che ha aiutato gli altri con grandi sacrifici.

Un invito speciale alla mostra è stato esteso alle scuole locali, con l’artista che ha dichiarato che “la mostra promuove la comprensione delle sfide affrontate dai migranti, educa ai diritti umani e ispira l’arte come strumento di espressione e consapevolezza sociale. L’obiettivo è coinvolgere gli studenti nel dibattito sulla migrazione e incoraggiarli a diventare agenti di cambiamento nelle loro comunità, promuovendo la solidarietà e il rispetto dei diritti umani”.

Credo che sempre più persone conoscano le storie del mare e si uniscano alle attività di aiuto umanitario, soprattutto educando le nostre nuove generazioni al rispetto dei diritti umani. Un giorno, coloro che aspirano a una nuova vita non si imbarcheranno più su una nave “non attraccabile”.

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