Un ambito molto interessante, sempre più emergente, ai più ancora sconosciuto, è il sistema delle operazioni psicologiche, denominato PSYOPS, il quale si occupa di propaganda e disinformazione, addentrandosi, con occhio critico, nei meandri della manipolazione dell’informazione stessa, all’interno di un contesto prettamente bellico. La loro principale finalità è quella di raggiungere la gestione della verità, delle news, per la conquista delle menti. Strettamente correlate, sono le cellule PI, Public Information, che hanno il compito di interagire con il pubblico, attraverso i media e i mezzi di divulgazione: insieme rappresentano un importantissimo elemento di strategia militare.
La studiosa Francesca Angius, alla quale va il riconoscimento di aver studiato e trattato un tema così poco discusso, di cui la maggior parte della società sa ben poco, per via dei suoi delicati aspetti legati alla questione della segretezza e a risvolti di tipo politico, ha affermato nel suo saggio che: “con il nascere della comunicazione e della cultura di massa sono emersi il ruolo e l’importanza delle operazioni psicologiche (…) diffondono la loro propaganda e contro-propaganda tramite i mezzi di divulgazione, i mass media di ogni ordine e tipo.”
Il suo dossier quindi analizza il modo di operare delle PSYOPS che, per un loro efficace ed efficiente dispiegamento, necessitano di approfondite conoscenze antropologiche e psicologiche dei gruppi obiettivo e soprattutto di una struttura di Comando e Controllo accentrata. Il dossier descrive, pertanto, la struttura interna delle PSYOPS, le modalità di decisione e di pianificazione di un potenziale intervento e la sua condotta.
Dunque, viene sottolineata l’esigenza di dotarsi di un’unità PSYOPS; esigenza che nasce dalla convinzione per cui gli individui vengono influenzati da un determinato utilizzo dell’arte comunicativa. Appare evidente che le PSYOPS vengono pensate appositamente, a seconda dei gruppi di individui, quali nemici, amici o soggetti neutrali, tenendo sempre a mente l’obiettivo di influenzare i loro atteggiamenti e i loro comportamenti, al fine di avere conseguenze sugli obiettivi precedentemente prefissati, sia in tempi di pace, sia in tempi di crisi, o di guerra. Come ribadisce l’autrice del saggio sopra citato, “i compiti e le responsabilità delle due funzioni operative possono essere così suddivisi: PI informa il pubblico, per mezzo dei media, sulle attività che la Forza Armata o l’Alleanza o la coalizione conduce o intende condurre sul territorio nazionale o al di fuori di esso (questa informazione deve essere accurata, veritiera, obiettiva e tempestiva). Le PSYOPS si rivolgono a specifici gruppi obiettivo attraverso i mezzi di divulgazione, per influenzarne gli atteggiamenti e i comportamenti allo scopo di supportare una determinata missione”.
Un altro esperto del settore, Lorenzo Striuli, sostiene che il sistema delle PSYOPS e delle PI deve essere supportato da una rete di competenti, come ad esempio giornalisti, antropologi, sociologi, linguisti, traduttori, personale inserito nel marketing, vignettisti, proprio per far sì che vengano create delle campagne corrette, appropriate attività e che vengano progettate delle efficaci strategie di media management. È necessario essere propensi al lavoro di squadra, allo spirito di collaborazione, nonostante ci possa essere la possibilità di ritorsioni ai fini di attuazione di forme di cooperazione.
Il blog “La Bottega del Barbieri” pone l’attenzione anche sulle cosiddette IO, Information Operations, ossia una categoria di operazioni con funzione sussidiaria diretta e indiretta per l’esercito degli USA. Esse sono “azioni intraprese per influenzare i sistemi di informazione”, presenti anche in Italia, presso Pesaro, sotto la responsabilità del 28° Reggimento di Pavia.
Il mondo della manovre psicologiche è un campo tanto affascinante, quanto inquietante, dato che mette in evidenza l’attento studio, da parte dell’essere umano, che vi è dietro allo svolgimento di un qualcosa di distruttivo, come il conflitto, lo scontro bellico, la guerra; il che dovrebbe far riflettere e pensare.
Claudia Filippi